Bottos / Michele Stefanuto

Head of Marketing

Di cosa ti occupi per il brand e qual è il tuo ruolo?

Sono responsabile del marketing Bottos e mi occupo di tradurre le idee luminose di un pazzo furioso (il nostro Presidente Federico Consiglio) in strategie concrete, cercando al tempo stesso di sentire ciò che accade nel mercato e di tradurlo in linguaggio. Coordino e realizzo la comunicazione aziendale, la quale comprende i social media, il sito e tutto il materiale video e grafico online e offline. Collaboro con la nostra squadra nella coordinazione di meeting, fiere ed eventi, attività in cui siamo molto attivi. Solo nel 2019, prima delle epoche dei corsi online, abbiamo gestito ben 74 eventi informativi in tutta Italia.

Qual è stata la tua esperienza fino ad assumere una posizione di rilievo nel marketing?

Quando vesto i panni di Bruce Wayne sono un laureato in disegno industriale. Prima di arrivare qui sono sempre stato un libero professionista, ho seguito circa un centinaio di aziende sotto l’aspetto del content marketing in diversi settori. Al mio ingresso, Bottos mi ha supportato con un master in social media management e continuo a formarmi ogni giorno con corsi paralleli alla mia attività lavorativa perché mi piace molto ciò che faccio. Quando mi trasformo in Batman sono un papà e un autore/interprete musicale, ma quella è un’altra storia!

Qual è il social che funziona meglio per il vostro modello di business?

In assoluto Facebook è quello che ci premia di più. All’interno della casa Meta siamo presenti anche su Instagram che sta crescendo molto più facilmente a minor investimento. YouTube invece è un social che per noi funziona senza bisogno di alcun aiuto nonostante lo utilizziamo come repository anche per video istituzionali. I tutorial però spaccano ovviamente di più.

Con che fine utilizzate i social a livello aziendale?

L’obiettivo di Bottos non è l’accrescimento della fanbase sulle piattaforme bensì la conversione al blog in cui ci sono contenuti informativi, indispensabili per chi utilizza il nostro prodotto. Così facendo le nostre pagine crescono ugualmente ma molto più lentamente e dal mio punto di vista è una crescita più naturale e sana. Il fine è comunque difficile da definire, anche se non è male ambire a una accresciuta cultura relativa all’ambito del  tappeto erboso. La verità nuda e cruda è che il mondo cambia in continuazione e il mercato è molto frammentato, quindi la nostra comunicazione viene fruita da un target variegato e vasto.

Vi siete mai affidati a professionisti in ambito social media?

Abbiamo una gestione interna che non comprende solo l’amministrazione ma anche la creazione di contenuti: su questo sono supportato dal mio collega Enrico. Non collaboriamo facilmente con professionisti esterni perché Bottos è un’azienda che mette a disposizione di clienti b2b e forza vendita qualsiasi corso o richiesta in ambito comunicazione, quindi abbiamo la fortuna di poterci formare molto internamente, unendo la tecnica al know-how. È una rarità poter crescere professionalmente e umanamente all’interno del brand. E qui, accade regolarmente.

Quali sono i tuoi progetti futuri in ambito comunicazione?

Sicuramente la nuova sala multimediale chiamata Open Up, un vero e proprio progetto. Open Up significa “schiudersi" e aprirsi condividendo i segreti agli altri. Si tratta sostanzialmente di un tecnologico e automatizzato open space in cui, oltre a riunioni con clienti e personale interno, si tengono i nostri eventi e i nostri corsi su cui intendiamo lavorare molto. L’attuale palinsesto di corsi formativi è così strutturato: il primo corso si chiama Inform-Action ed è dedicato ai privati, ovvero a tutte le persone che nutrono una profonda passione per il prato. Il secondo corso si chiama Pro-Action ed è dedicato ai professionisti del verde. Il terzo e ultimo corso si chiama Sell-Action e si rivolge invece ai rivenditori con un linguaggio tecnico-commerciale. Ma il meglio deve ancora venire!