
Marketing & Communication Manager
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?
Mi sono laureata in economia e commercio con un indirizzo marketing. Poi ho conseguito un master in comunicazione digitale e sono entrata subito all’interno dell’ufficio gestione e costi del gruppo Sixty. Dopo alcuni anni mi sono spostata nel management attraverso diversi brand sempre all’interno dello stesso gruppo dove ho sviluppato un’esperienza in molte aree differenti, come il fast fashion. A seguito di questa esperienza sono entrata in Marcolin seguendo tutta la parte di prodotto e di licenza passando poi nel settore delle fragranze in Mavive come direttrice marketing. Successivamente sono arrivata in Masiero dove seguo tutta la comunicazione aziendale insieme alla selezione dei designer, l’identificazione di nuovi trend e la realizzazioni di shooting fotografici.
Cosa ne pensi dei social media nel settore dell’illuminazione?
Complessivamente il livello è medio, poi ci sono i quattro top player di settore che invece si distinguono per la comunicazione e chiaramente per gli investimenti digitali evidenti. Rispetto ad alcuni anni fa in cui il livello era medio basso e c’era molta disinformazione all’interno delle realtà imprenditoriali, ora c’è stata un’accelerazione dell’intero settore che ha portato a regime la maggior parte delle aziende.
Quale social è più adatto alla vostra realtà e quale meno?
Instagram è il social che funziona meglio per Masiero da un punto di vista di vastità del pubblico. Al secondo posto invece c’è Pinterest perché è il punto di riferimento per ciò che riguarda l’ispirazione anche se è una piattaforma molto limitata. Stiamo avendo un ottimo riscontro su Linkedin e siamo presenti anche su Twitter ma non è un social su cui puntiamo. A oggi non presenziamo TikTok perché la parte di content marketing è molto impegnativa, i video sono il nuovo format pubblicitario ma non è ancora raggiungibile da tutti: per noi rappresenta una sfida per il futuro. Infine c’è Facebook che è stato il primo canale istituzionale e dove tutt’ora riceviamo molte richieste anche se non genera più enormi risultati a livello organico.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand?
Sono d’accordo perché la maggior parte degli utenti si fa influenzare dalle metriche di vanità. Scendendo però a un livello più profondo penso sia necessario guardare il tasso d’interazione perché esso riflette il vero status in riferimento social in questione. Al momento non abbiamo nessuna operazione attiva per l’incremento delle fanbase perché in questi ultimi tre anni siamo cresciuti molto bene e speriamo di continuare con questo tasso di crescita.
Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?
Collaboriamo con un’agenzia esterna che ci segue la parte dei social occidentali e avevamo un’altra collaborazione attiva per i social orientali. Inizialmente per i riferimenti cinesi lavoravamo con un’agenzia italiana con una sede in Cina ma dato che Masiero ha appena aperto una nuova filiale sul territorio abbiamo demandato e internalizzato la parte di moderazione delle pagine. Il content marketing viene mandato alla filiale, la quale poi traduce i contenuti e li declina su WeChat e Red, quest’ultimo è decisamente più premiante in termini di risultati.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendali futuri?
Masiero ha intrapreso una bella sfida per tutto ciò che riguarda la comunicazione della linea classica. Siamo partiti da un re-branding su diversi aspetti di prodotto e ora vogliamo arrivare a rifare completamente il catalogo andando a rievocare un punto di vista più contemporaneo soprattutto riguardo alla comunicazione digitale che rappresenta uno step fondamentale per la percezione del prodotto.