
Marketing Manager
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?
Ho studiato marketing e comunicazione e ho sviluppato due tesi sul design e la sostenibilità prima di maturare la mia prima esperienza in Arper. Successivamente ho iniziato il mio percorso in Sovet, prima del mio arrivo non esisteva un ufficio marketing e c’era solo una figura che seguiva la parte grafica. Ho cercato sin da subito di avviare un piano di comunicazione che andasse a coprire tutte le sfera della comunicazione e ora mi occupo interamente sia della parte offline che online. Seguo anche la creazione dei listini, dei cataloghi, del configuratore e ho partecipato a un grande lavoro di rebranding che è stato fatto non solo sull’azienda in quanto corporate ma anche sulla presentazione dei prodotti e la loro relativa comunicazione.
Che cosa ne pensi dei social nel settore interior?
Non è un settore al passo a differenza della moda in cui però ci sono molti più investimenti, negli ultimi dieci anni però c’è stata un’evoluzione quantitativa e non qualitativa nel senso che le aziende hanno iniziato ad aprire i loro riferimenti ma non presentano ancora strategie definite per performare correttamente sulle piattaforme. Sovet per scelta non presenzia il cartaceo ma solo il digitale, per noi i social sono molto importanti e credo che rappresentino una grande fonde di valore per tutti i brand oggi giorno perché le persone oramai sono più presenti online che offline.
Quale social è più adatto alla vostra realtà e quale meno?
Se dovessi fare una scelta attualmente terrei aperti quelli che per noi sono i punti cardine ovvero Pinterest, Instagram e Facebook i quali rappresentano delle buone fonti di traffico e di ispirazione. Linkedin funziona bene sul personal branding ed è ottimo per il contract ma non è fra i nostri social main nonostante la presenza sia dovuta per istituzionalità anche perché viene molto usato dalla parte commerciale. Bisognerebbe esserci anche su Tik Tok e nonostante io non conosca la piattaforma la percepisco come una piattaforma di opportunità. Tutti i social possono essere utili e funzionali alle attività aziendali la cosa importante però è operare in modo costante senza lasciare i canali privi di contenuti e di attività.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
È una prima valutazione che facciamo tutti e rappresenta un bias, anzi lo definirei come un gettone di autorità perché coinvolge e aiuta a costruire la fiducia. È una metrica di vanità che incide sulla reputazione aziendale, è necessario però aumentare con persone reali perché ci sono tante aziende che hanno follower fake e ciò si evince dal tasso di engagement dei contenuti e delle pagine stesse. Stiamo implementando nella strategia Sovet alcune azioni per aumentare le nostre community con persone direttamente interessate al nostro brand e ai contenuti che produciamo.
Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?
Collaboriamo con diverse agenzie per ciò che riguarda la gestione e implementazione del sito, tutta la comunicazione cartacea e il configuratore prodotto che abbiamo implementato da poco. Abbiamo da sempre gestito internamente invece la produzione dei contenuti e la gestione dei social, ma non abbiamo mai collaborato con professionisti esterni per ciò che riguarda le piattaforme.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
Abbiamo appena concluso Life in Sovet ovvero un viaggio attraverso le architetture storiche che hanno segnato culturalmente l’evoluzione abitativa italiana degli ultimi secoli. Un progetto che porteremo ulteriormente avanti anche lato digital dove siamo in fase ispirazionale e alla ricerca di qualcosa di diverso in grado di coinvolgere le persone che ci seguono per condividere con loro un’esperienza più profonda.